Come Leonardo: diventare un genio

 

 

Leonardo non era un secchione. Da dove provenisse, poi,  il suo genio non è una cosa chiara,

 

 

sappiamo però in che modo e da chi è stata stimolata questa intelligenza straordinaria.

Leonardo è considerato uno tra i più grandi geni dell’umanità intera. Pochi gli vengono paragonati, giustamente.

 

E allora questo genio da cosa è scaturito?

 

 

Leonardo aveva uno zio paterno, Francesco¹, a cui era particolarmente affezionato (come attestato dalle cronache e dalle sue stesse lettere) questo zio abitava nello stesso podere di famiglia del piccolo Leonardo e se ne prese cura nel periodo in cui il padre si trovava a Firenze.

 

 

Leonardo

Autoritratto o ritratto dello zio Francesco²?

 

Francesco,

 

ultimo di una famiglia di notai (per 5 generazioni a cui è possibile risalire) si interessava molto poco di affari: “stava in villa a non far niente” per la maggior parte del suo tempo girava per la campagna dilettandosi dell’aria fresca e del sole, dell’osservazione della natura:

particolarmente interessato alle rocce curiose che contenevano conchiglie, così come alle code mozzate delle lucertole e, guarda caso,

 

pare che fosse affascinato dal volo degli uccelli.

 

 

Leonardo_Volo_Codice

Codice sul volo degli uccelli (particolare)³.

 

 

 

E il piccolo Leonardo? Sempre con lui.

Imparò così che la sapienza è figliola dell’esperienza.

 

Nulla accresce il genio e la fantasia quanto l’aria fresca.

Vivacità, orizzonte, curiosità.

 

Leonardo imparò da questo specialissimo Francesco, quanto sia importante, sdraiarsi su un prato e guardare il cielo4.

 

 

 

 

 

 

Note e curiosità:

1 Notizie dello Zio Francesco di Leonardo, sono riferite, tra gli altri da Giorgio Vasari (1511-1574). L’articolo e le citazioni storiche presenti, fanno riferimento a questa fonte. Alle cronache del tempo si aggiungono lettere e scritti dello stesso Leonardo che ne attestano la gratitudine e il forte legame affettivo. Una curiosità: Vasari racconta dello zio di Leonardo, chiamandolo per errore, col nome del padre, Piero: veramente mirabile e celeste fu Lionardo, nipote di ser Piero da Vinci, che veramente bonissimo zio e parente gli fu, nell’aiutarlo in giovanezza“.

2 Il più celebre autoritratto di Leonardo, sarebbe invece un ritratto dello zio Francesco, secondo alcuni studiosi che sottolineano come, al momento del ritratto, Leonardo dovesse essere molto più giovane rispetto all’uomo rappresentato. Si tratta solo di ipotesi ma mi permetto un’osservazione anch’io: Leonardo è descritto copiosamente dalle cronache del tempo, come uomo di rara grazia e bellezza: “Questo lo videro gli uomini in Lionardo da Vinci, nel quale oltra la bellezza del corpo non lodata mai a bastanza, era la grazia più che infinita in qualunque sua azione“… l’uomo del ritratto, per quanto forse, somigliante a Leonardo, non sembrerebbe così bello :))

3 Si tratta del mio Codice preferito di Leonardo ed è uno dei pochi rimasti in Italia. Si trova a Torino (presso la Biblioteca reale), è composto di 13 pagine che illustrano osservazioni sul volo degli uccelli e diversi congegni che ne imitano il comportamento (tra questi bellissimi  gli studi per il meccanismo per la rotazione dell’ala (1505): a dir poco incredibili. Nel mio studio quasi maniacale dei Codici ho contato che: solo 464 pagine sono in territorio italiano (ben 1086 in Francia, 626 in Inghilterra, 349 in Spagna e 36 negli Stati Uniti).

Il tema del volo è presente anche in altri manoscritti di Leonardo ( tra questi, sono celebri le illustrazioni del cosiddetto manoscritto B, 1487-89, parte di un manoscritto originario di 100 pagine (di cui oggi ne sono pervenute solo 16), realizzato da Leonardo a Milano e che oggi si trova in Francia.

4 Possiamo aggiungere che Leonardo fece le prime prove di volo, non riuscite :)), tra le colline di Empoli. Ed uno dei miei pensieri, trai più avveniristici e pieni di speranza di Leonardo, riguarda proprio la possibilità per l’uomo di volare in futuro. Lo cito qui, a proposito e con grande ammirazione, perché è uno dei miei preferiti: [l’uomo] “piglierà il primo volo […] empiendo l’Universo di Stupore“.  Tratto dal Codice H ,1493-94, manoscritto di piccolo formato che si trova in Francia.

 

 

 

 

 

 

 

Con questo articolo, che prende spunto dal legame di Leonardo da Vinci con lo zio Francesco ed è dedicato a tutti gli zii speciali (ai miei in particolare), vorrei affermare un aspetto poco considerato da chi non ha una mentalità artistica: il fatto che il genio, la fantasia, la capacità di saper guardare oltre, sono stimolati dall’esperienza, dalla contemplazione e dalle relazioni sociali ed affettive. Per quanto siano apprezzabili gli sforzi di eruditi che passano gran parte del tempo sui libri (ai quali siamo grati!) bisogna ammettere, con ironia ma molto seriamente, che l’aria fresca porta migliori e più genuini risultati, più innovativi e personali.

 

 

Sempre sul genio di Leonardo, ti potrebbe interessare anche l’articolo: Il sorriso della Gioconda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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