Crollo del ponte di Genova A10

il ponte

Il ponte prima e dopo il crollo

Autostrada A10 Genova divisa in due.

 

A due ore di distanza dal crollo del ponte¹ Morandi² di Genova, avvenuto oggi, poco prima di mezzogiorno,

le ultime notizie riferiscono un bilancio di 11 morti accertati (tra cui purtroppo un bambino) e sette feriti.

La protezione civile non si sbilancia al riguardo.

Sappiamo per ora che si sta mettendo in sicurezza la zona: si procede con misure di evacuazione per il timore che possano crollare parti degli gli altri 2 piloni rimasti in piedi alle estremità. Ma pare che non vi siano abitazioni nella zona sottostante.

Per ragioni ancora non accertate, è crollato il pilone che sosteneva la parte centrale del ponte, sul corso d’acqua del fiume Polcevera.

 

Testimoni del luogo hanno rilasciato dichiarazioni contrastanti: secondo alcuni questa tragedia non si poteva presagire, altri riferiscono invece che si stavano effettuando manovre di manutenzione e verifiche. Sappiamo per certo che il ponte era già stato soggetto a controlli e che ne era stata messa in dubbio la sicurezza, in base ai criteri di costruzione³.

Se è così, ci si chiede come mai, durante queste verifiche il ponte continuasse ad essere regolarmente e pesantemente transitato.

Il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli ha rilasciato le prime dichiarazioni, esortando l’Ente concessionario Società Autostrade alla manutenzione necessaria delle infrastrutture ed  assicurando che il Governo stanzierà i fondi necessari al proposito.

Ha dichiarato che al momento si trova già sul posto il suo vice Edoardo Rixi che raggiungerà lui stesso domani mattina.

Sulle responsabilità si pronuncerà la Magistratura. (Come riconosciuto dallo stesso ministro).

 

Testimoni, Ministri, Funzionari: tutti si pronunciano circa il fatto che tutto ciò sia inconcepibile nel 2018.

E mentre si procede con gli accertamenti, circa i materiali di cui era composto il pilone, si verifica se il cemento armato, il calcestruzzo ed i criteri di costruzione fossero a norma, noi ci chiediamo se tutto questo invece, proprio nel 2018, stia diventando la norma.

ci chiediamo, di cosa siano fatti i nostri ponti, le nostre gallerie…

Quali le strade che stiamo costruendo per il nostro futuro.

 

 

Note

1 Il cosiddetto, ponte di Brooklyn per l’aspetto scenografico che ricordava i ponti americani e che collega Ponente-Levante.
Dimensioni del ponte: Lunghezza 1182m, Altezza  45m dal piano stradale;  Altezza dei 3 piloni 95m Quantità 50 tonnellate di cemento, ed altrettante di calcestruzzo impiegati. Il ponte avrebbe quasi festeggiato il cinquantunesimo compleanno, dato che è stato inaugurato il 4/9/67.
2 Da Riccardo Morandi l’ingegnere che ha progettato il ponte,  fu definito dalle cronache come “il genio del cemento armato”. Altri invece , come l’ingegnere Antonio Brencich, considerarono il ponte come un fallimento.
Su Riccardo Morandi: “…Riccardo Morandi vanta una sola opera eccezionale: il salone sotterraneo del dell’automobile a Torino. Abbondano però nella sua produzione molteplici spunti geniali, invenzioni, scoperte, tuttavia non raggiungono il livello del linguaggio. Non era architetto e più il tema era architettonico, meno sapeva affrontarlo. In compenso […] era brillante, colto, soprattutto curioso”. (tratto da Bruno Zevi, Zevi su Zevi, Marsilio, prima ed. 1993, prima nuova ed. 2018).
Vedi, inoltre: Testimonianza di Bruno Zevi in Riccardo Morandi – Innovazione, tecnologia,  progetto. A cura di G. Imbesi, M. Morandi, F. Moschini, Gangemi Ed. 1991.
3 il fatto che i tiranti del ponte sono in calcestruzzo, ha sollevato polemiche data la deperibilità di questi materiali, si è detto infatti che i tiranti avrebbero dovuto essere in metallo (secondo l’architetto genovese Diego Zoppi).

 

NB Questo articolo, offre le informazioni reperibili e verificabili al momento esatto della pubblicazione.

 

 

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