Il caso Luigi Tenco

 

Luigi Tenco, Valentina.ink

 

La notte tra il 26 e il 27 Gennaio 1967 veniva suicidato Luigi Tenco.

A Sanremo nel pieno svolgimento del Festival.

Il corpo è stato ritrovato in una strana posizione, in una stanza dell’Hotel Savoy.

La morte è avvenuta per un colpo di pistola.

Ma nella stanza non è stata rinvenuta alcuna arma da fuoco e nessun biglietto di addio.

Eppure il caso è stato archiviato come suicidio.

 

E perché ancora non se ne parla?

 

Non se ne parla perché ancora oggi vi sono potenti interessi a mantenere nell’ombra questa oscura vicenda.

Ma piuttosto che seguire testimonianze o formulare ipotesi,

qui ci limiteremo ad elencare i fatti che è stato possibile ricostruire e che sono comprovati da prove documentali.

Prima di venire suicidato, Luigi Tenco aveva ricevuto minacce e subito precedenti attentati.

A partire da quando però? E perché?

Dobbiamo andare indietro nel tempo per capire cosa è successo.

I fatti risalgono al Dicembre del 1965, periodo in cui Tenco si trovava per un tour musicale in Argentina.

Non sappiamo con esattezza cosa è stato richiesto a Luigi,

Sappiamo, per certo, che

 

Luigi Tenco ha risposto di NO.

 

Al ritorno dal Tour Luigi ha reciso drasticamente ogni rapporto con la casa discografica e con il suo impresario.

Luigi Tenco passa così, improvvisamente, alla RCA.

Ennio Melis, allora a capo della RCA in Italia, convince Luigi a partecipare al Festival di Sanremo.

Come sappiamo Tenco aveva preparato una canzone antimilitarista, la versione originaria di Ciao, Amore, Ciao.

La canzone prevedeva l’accompagnamento di un coro e invece gli venne imposto di rimaneggiare il testo, in forma più sentimentale

e gli fu imposto di cantarla in coppia con Dalida, cantante di punta della RCA.

Il resto è cronaca:

Il Festival, le prove, le discussioni con Dalida, l’ultima esibizione;

 

Il Dopofestival: il finto suicidio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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